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Mastìcha, il superfood greco dall’isola di Chio. I benefici e le ricette per provarlo

Fa bene allo stomaco, ai denti e alla pelle. E’ antiossidante e conferisce un sapore speciale e rinfrescante a liquori, dolci e piatti di ogni tipo

La storia delle resine d’albero usate come medicinale probabilmente è vecchia quanto il mondo. Già nella Bibbia si cita più volte il balsamo di Galaad, grazie al quale si potevano disinfettare e chiudere le ferite inferte ai guerrieri. Resina ricavata da un albero che cresceva solo nella regione sulla riva est del Giordano, questo mastice da cui si otteneva anche un unguento, era considerato, date la scarsità e le proprietà che allora non avevano pari, più prezioso dell’oro.

Lo stesso incenso naturale ancora oggi viene usato per le sue proprietà medicinali in molti paesi del Medio Oriente, dove nei mercati si trovano bottiglie già pronte di acqua in cui è sciolta la polvere di questa resina, usata per curare l’apparato digerente, rinfrescare e favorire il naturale ricambio.

Anche in Italia, dove la tradizione sembrava ormai persa, negli ultimi anni sono stati introdotti sul mercato preziosi prodotti naturali a base di resine. Uno di quelli ancora poco conosciuti, è la masticha (pronuncia mastìca) o mastiha, il superfood greco che si raccoglie quasi esclusivamente sull’Isola di Chio, in 24 villaggi della zona sud orientale, la cosiddetta zona di Mastichochoria (ovvero villaggi della masticha).

Qui, il lentisco, un arbusto mediterraneo, viene inciso in specifici punti della corteccia per ottenere l’ambita lacrimazione resinosa. La lavorazione del prodotto comincia a giugno, con la preparazione del suolo ai piedi dell’arbusto, che viene cosparso di polvere di calcare, per garantire che le gocce di resina cadano su una base pulita e che ne assicuri la corretta essiccazione.

Poi s’incide la corteccia e il raccolto arriva nel mese di settembre, quando le perle vengono passate al setaccio per essere grossolanamente separate dalle foglie e portate a casa. Qui, la lavorazione passa nelle mani delle donne che con pazienza pizzicano ogni goccia per ripulirla dalle foglie residue e infine la sciacquano scrollando i setacci in acqua di mare.

Ma cosa ci si fa con questa masticha? Le perle più grandi e morbide vengono masticate dai locali proprio come un chewing-gum, per rinforzare, disinfettare e sbiancare i denti, oltre che per rinforzare le gengive. Quelle più solidificate e trasparenti vengono pestate a mortaio per ricavarne una polvere che può essere assunta come medicinale per curare lo stomaco, ma anche come ingrediente per aromatizzare torte, caramelle, liquori, dolci e piatti salati di ogni genere, oltre che per preparare rimedi per la pelle come creme e spray, ma anche dentifrici, shampoo e balsami. In Grecia è usanza preparare un dolce tipico al cucchiaio che si chiama “sottomarino” e viene servito su un cucchiaino all’interno di un bicchiere colmo d’acqua.

La produzione però è limitata, giacché questo arbusto, apparentemente, piantato in altri territori – tranne forse quelli molto simili dal punto di vista climatico, come la nostra Sardegna – non reagisce allo stesso modo che qui. Il risultato è che con solo 50 tonnellate all’anno, la masticha è davvero un alimento raro e prezioso, che non a caso viene esportato in tutto il mondo.
In cucina gli usi sono sterminati e, considerato che tradizionalmente viene persino consigliato alle puerpere per riguadagnare l’appetito, al gusto si unisce anche la consapevolezza di un ingrediente davvero super.

Dove reperire la mastìcha? 
Se non avete a breve in programma un viaggio in Grecia, dove è facile trovarla anche nei supermercati, potete provare nei più forniti negozi di alimenti naturali o direttamente dalla cooperativa dei produttori di Chio, attraverso il sito MastihaShop.com 
Per la cucina, oltre alle perle, è molto utile l’olio di masticha: poche gocce sono sufficienti per un profumo e un sapore straordinari.

Vediamo un po’ di storia e di usi in dettaglio.

COSMETICA
La masticha ha proprietà curative e antimicrobiche che contribuiscono alla rigenerazione della pelle e alla sintesi del collagene. Per questa ragione, è uno dei componenti dei bendaggi autoadesivi e persino del filo chirurgico usato per le ferite interne. Le proprietà cosmetiche sono conosciute dall’antichità, proprio come quelle medicinali. In un manoscritto spagnolo del 16° secolo, il Manual de Mujeres, si trova infatti una ricetta per un sapone alla masticha: due once di sapone bianco, un quarto di mastica e un quarto di borato di sodio.

Maschera per il viso: 1 cucchiaio di yogurt greco intero, ½ cucchiaio di farina di riso, 3 gocce di olio di masticha. Mescola bene gli ingredienti e applica la maschera sul viso pulito e asciutto, evitando l’area intorno agli occhi. Lascia agire per 20 minuti e sciacqua bene il viso con acqua tiepida. La maschera si può usare fino a tre volte alla settimana. 

IGIENE ORALE
Grazie al suo gusto e alla relativa durezza, la masticha di Chio stimola la produzione di saliva. Inoltre alcuni studi universitari hanno mostrato che masticarla pura contribuisce alla salute delle gengive, previene la degenerazione dei denti e limita la formazione della placca. Il filosofo e medico persiano Rhazes (868-932 d.C.), che si considerava la versione islamica di Ippocrate, raccomandava già nell’antichità una mistura di argilla e masticha come materiale per le otturazioni. Lo scrittore francese François Rabelais (1494-1553), nel romanzo pubblicato nel 1534, fa pulire i denti al suo personaggio, il gigante Gargantua, con degli stuzzicadenti fatti di legno di lentisco.

Soluzione per la bocca: 50 ml di tè verde, 2 gocce di olio di masticha. Mischiate bene gli ingredienti e usate per sciacquare la bocca dopo aver lavato i denti. Non deglutite la soluzione.

APPARATO DIGERENTE
Negli ultimi anni, esperimenti di laboratorio e studi clinici hanno dimostrato in modo certo che la masticha riesce ad eliminare l’helicobacter dalle mucose dello stomaco. Inoltre svolge una funzione antimicrobica, antinfiammatoria e antiossidante. Uno dei più famosi catartici del 19° secolo, le pillole di Lady Webster, era costituito da aloe, masticha e olio di rosa. Alla fine del 13° secolo, un medico conosciuto come Gilbertus Anglicus, diventato molto famoso a Londra, nel suo Compendium Medicinae, menziona un rimedio per la milza contenente succo di ciliegia, cannella e masticha.

USI AROMATICI
Secondo Johann Michael Wansleban, un teologo e viaggiatore tedesco della metà del 17° secolo, i notabili egizi usavano la mastìcha nei recipienti d’acqua per darle un sapore più piacevole. Oggi viene usata come spezia in cucina, per aromatizzare i piatti salati, ma anche il cioccolato, i gelati, le frittelle e i biscotti. A Cipro, la masticha è usata per dare un profumo particolare al pane, in Libano e in Siria si usa invece per aromatizzare un tipo di formaggio tradizionale, mentre in alcune nazioni arabe, è usato per conferire un profumo e un sapore piacevole, oltre ai cibi, anche al latte.

RICETTE

Olio alla mastìcha

Ingredienti: 250ml di olio extra vergine, un cucchiaio di mastìcha
Preparazione: Scaldate 80ml di olio in una padella con la mastìcha, mantenendo il gas al minimo. versate in una bottiglia, lasciate raffreddare e aggiungete il restante olio. Usate immediatamente o conservate al fresco e al riparo dalla luce. Shakerate prima dell’uso.

Taboule calda di verdure con mastìcha 

Ingredienti per 4 porzioni: 200gr bulgur a grana media, 2 tazze di acqua, 40gr olio extravergine d’oliva, 1 cucchiaio di zucchina tagliata a dadini, 1 cucchiaio di carota tagliata a dadini, 1 cucchiaio di peperone giallo tagliato a dadini,  1 cucchiaio di peperone rosso tagliato a dadini,  1 cucchiaio di peperone verde tagliato a dadini,  1 cucchiaio di funghi affettati sottilmente, 200ml di acqua o brodo, ½ pomodoro a dadini, 3 gocce di olio essenziale di masticha, 1 cucchiaio di olio di oliva (aromatizzato alla mastica, se lo avete già fatto), sale e pepe, olio extra vergine di oliva e prezzemolo tritato per servire.
Preparazione: Lasciare a bagno in acqua fredda il bulgur per 2 ore, finché assorbe tutta l’acqua e diventa morbido e soffice. Saltare in olio d’oliva tutte le verdure tritate per 2 minuti circa. Aggiungere i pomodori, l’acqua o il brodo, aggiungere sale e pepe a piacere. Appena si riduce il liquido nella pentola, aggiungere l’olio di mastìcha e il bulgur. Mescolare bene. Servire caldo, condito con olio d’oliva e cosparso con prezzemolo fresco tritato.

Panna cotta con pistacchi e mastìcha

Ingredienti per 8 porzioni: 2 fogli di gelatina di 7gr cadauno, 500ml (2 tazze) latte fresco, 500ml (2 tazze) panna, 80gr zucchero, 1 cucchiaio di masticha in polvere (potete acquistarla già in polvere o frantumarla in un pestello con un po’ di zucchero), 1 tazza di pistacchi sgusciati tritati.
Preparazione: Lasciare la gelatina a bagno in acqua fredda per 10 minuti. In una grande casseruola, scaldare il latte, la panna e lo zucchero e portare a ebollizione. Aggiungere la mastìcha. Filtrare la gelatina in un setaccio fine e aggiungerla alla panna, sempre mescolando sul fuoco. Togliere dal fuoco al primo bollore e aggiungere i pistacchi. Versare la stessa quantità di panna cotta con masticha in 8 piccole ciotole. Lasciar raffreddare a temperatura ambiente e poi mettere in frigorifero per almeno 4 ore. Servire, se si desidera, con sciroppo di caramello e guarnire con pistacchi tritati non salati.

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